mercoledì 27 dicembre 2017

(W) la STORIA e i PROTAGONISTI della mano artificiale

Nell'ambito della storia della mano artificiale è importante ricordare ciò che è avvenuto nel XVI secolo: arriva sulla scena della storia il francese Ambroisè Parè (1510-1590) considerato fondatore della chirurgia moderna. Nel 1564 pubblica Dieci libri di chirurgia con illustrazioni degli strumenti necessari, e tra questi il trattato più famoso De chirurgianel quale il grande innovatore progetta e descrive le prime protesi artificiali meccaniche.

 
Probabilmente un prototipo di questa mano è stato effettivamente realizzato in quel periodo, infatti quando Perè mostrò il disegno ai suoi colleghi, questi furono molto entusiasti e decisero di realizzare un prototipo che sembra sia poi stato indossato da un capitano francese in battaglia.


Andando avanti nella storia, nel decennio 1950/1960 nonostante siano ancora vivi i ricordi delle devastazioni e dei lutti del secondo conflitto mondiale riacutizzati da nuovi motivi di angoscia quali "la guerra fredda" che divide i popoli, i numerosi conflitti locali connessi alla decolonizzazione e la decadenza universale del potere, si assiste in numerose nazioni e specialmente in quelle più coinvolte nell'ultima guerra, ad una esplosione di attività creativa cui fa seguito, da un lato, una frenetica ricostruzione e industrializzazione e, dall'altro uno sviluppo dell'interesse scientifico che non ha paragone con le epoche passate. Cosicché verso la fine del decennio, il mondo della scienza si incammina, grazie alle nuove conoscenze elettroniche, in avventure mai prima pensate:
nel settore delle scienze mediche, con l'aiuto di nuovi strumenti tecnici, si vede un inseguirsi di iniziative che portano ad importanti scoperte ed alla nascita di nuovi interessi disciplinari.

In questo ambiente che caratterizza gli anni cinquanta molti esperti nel campo, sentono la necessità di potenziare l'attività e di divulgare la conoscenza di un settore medico-chirurgico ancora poco noto in Italia, ma la cui necessità sociale era sentita proprio in quegli anni nei quali la guerra prima, la ricostruzione e la rapida crescita industriale poi avevano portato con se un'alta lesività della mano.
Fu così che a questo punto, grazie al forte contributo tecnico culturale trasmesso dai grandi della chirurgia del tempo come ad esempio Marc Iselin, Erik Moberg, Sterling Bunnel e Guy Pulvertaft, prese piede in Italia l'idea di una società, di un settore specialistico dedicato interamente allo studio ed alla cura della più tipica struttura dell'uomo, la mano.

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SINTESI FINALE

Si è giunti al termine di questo interessante e piacevole percorso all'insegna dell'artificiale, ovvero, quel prodotto della tecnolo...